Your most unhappy customers are your greatest source of learning.”
-Bill Gates
Your most unhappy customers are your greatest source of learning.”
-Bill Gates
The things we fear most in organisations – fluctuations, disturbances, imbalances – are the primary sources of creativity.”
- Margaret J. Wheatley
“It’s really hard to design products by focus groups. A lot of times, people don’t know what they want until you show it to them.”
- Steve Jobs
“Success in business requires training and discipline and hard work. But if you’re not frightened by these things, the opportunities are just as great today as they ever were.”
- David Rockefeller
Buon 2010 a tutti!
Rientrato dalle ferie ecco un post che parla (ancora) di agenzie dando un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Episodio 1 – Pubblicità Cortina mondiali di sci 2015:
Se non eravate all’estero avrete sicuramente sentito della questione della pubblicità della candidatura di Cortina ai mondiali di sci 2015 con la foto di Madonna di Campiglio La cosa è stata ripresa da tutti i media (a caccia di notizie natalizie), quello che a me non torna è che tutta la colpa è stata scaricata sull’agenzia. E il cliente? A maggior ragione se la scelta di un immagine terza era una precisa strategia comunicativa per sottolineare l’universitalità di Cortina (come pare), questa è stata approvata dal cliente, che invece non è mai stato nominato. Il bello è che l’agenzia (non so chi sia) se ne è stata buona buona a prendersi tutta la colpa. Faceva parte del contratto?
Episodio 2: pubblicità radio dell’enciclopedia salute del Corriere della Sera:
ho poco da aggiungere al commento che trovate a questo link (pancreas è di 8 lettere). E se era voluto, peggio ancora.
Provo a trarre una conclusione: al di là della sempre maggior urgenza e degli staff sempre più risicati, non è che il problema stia anche nel fatto che oramai le agenzie sono sempre meno consulenti strategici di comunicazione e sempre più fabbriche (o botteghe a seconda della dimensione) di materiali pubblicitari?
Credo di averlo letto perfino nell’ultimo (pleonastico) libro di Fabio Volo.
Buona fortuna per il 2010, ne avremo bisogno.