Dopo Kotler sarà Galileo Galilei il prossimo guru del marketing?

Due post nella stessa settimana. Mi verrà un infarto!

Torno a quello che è un po’ l’argomento di base di questo blog, ossia l’applicazione del marketing nelle aziende attuali, sullo spunto di un articolo apparso su Marketing News (sempre la cara vecchia American Marketing Association) dello scorso marzo (non sono indietro solo con lo scrivere, ma anche nel leggere).

L’articolo parla del libro Competing on Analitytics: The New Science of Winning di
Thomas Davenport e Jeanne Harris (non chiedetemi l’editore perchè non lo so).

Sostanzialmente il libro analizza una serie di casi aziendali per arrivare alla conclusione che l’approccio quantitativo è vincente su quello qualitativo e che prendere decisioni strategiche sulla base di indicatori concreti, misurabili e ripetibili, magari testati con esperimenti su piccola scala, costituisce un vantaggio competitivo rispetto a prenderle sulla basedi visioni ispirate (o ispirazioni visionarie se preferite.

La cosa sembra tanto più vera quanto più il settore in cui si opera è legato al web, dove la tecnologia permette di ottenere facilmente una notevole quantità di dati, ma viene citata anche una ditta di cemento che grazie all’approccio analitico è riuscita sviluppare un modello che permette di garantire una consegna precisa del cemento e quindi riuscire a trasfomare il proprio cemento da commodity indifferenziata a servizio unico nel settore (buon vecchio concetto di marketing: nessuno compra prodotti, tutti comprano sempre servizi).

Altra cosa che sottolinea il libro è che questo approccio analitico per dare risultati non può essere applicato e seguito solo nel marketing, ma deve riguardare tutte le funzioni aziendali e quindi essere supportato e guidato dall’alta direzione.

Ultime cose che cito dall’articolo sono:
- il caso di Netflix (azienda che affitta DVD) il cui fondatore ha assunto personale con background ed approccio quantitativo per costituire il proprio dipartimento marketing.
- Sir Martin Sorrel, CEO del gruppo pubblicitario WPP che dichiara che in pubblicità attualmente l’econometria è “the biggest thing”.

Siete pronti?

Io intanto ho (ri)cominciato a calcolare il breack-even (vedi mio post del 22 maggio) per ogni attività di marketing realizzata o da fare e ne stanno venendo fuori delle belle.

2 thoughts on “Dopo Kotler sarà Galileo Galilei il prossimo guru del marketing?

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