Sviluppo (???) sostenibile!

La prima cosa che ho notato è che tutto il mondo scientifico ed in parte quello politico è al lavoro per trovare nuove fonti di energia rinnovabile e migliorare l’efficenza dei energetica dei diversi macchinari.

Pochissima attenzione è rivolta al risparmio ed alla riduzione degli sprechi. Eppure c’è una chiara sensibilità del consumatore (almeno in Italia ed in Europa) ad adottare comportamenti in questa direzione per motivi pratici ed etici. Talmente chiara che ENI ed Enel stanno forti investimenti pubblicitari centrati proprio su un consumo più responsabile dell’energia, sia per motivi etici che pratici.

A fronte di questo da operatore di marketing mi chiedo: l’offerta sta rispondendo a questa domanda crescente e sempre più esplicita? Direi solo in parte visto che lo sviluppo prodotti si concentra, come il mondo della ricerca scientifica, sull’utilizzo di fonti alternative o sull’aumento dell’efficienza, facendo poca attenzione alla riduzione degli sprechi.

Ad esempio ovunque viene segnalato che spegnere gli apparecchi elettrici invece di lasciarli in stand by permette dei risparmi interessanti, ma quanti di voi hanno ricevitori satellitari (per dirne una) che se non stanno in stand by perdono tutti i settaggi di ora, canale, ecc.?

Provate ad andare a comprare un tagliaerba meccanico invece di uno elettrico: esiste una sola azienda (alto-atesina) con tre modelli sul mercato e costano di più di quelli elettrici.

Sembra quasi che la cultura del consumo ad oltranza (e conseguente inevitabile spreco) sia oramai troppo avanti per permettere di pensare prodotti che riducano gli sprechi. In questo potrebbero avere un vantaggio competitivo culturale i paesi in via di sviluppo dove l’utilizzo di prodotti e pratiche che riducono gli sprechi è una necessità.

Finisco postando l’immagine del mondo di notte visto dal satellite. Non voglio offendere gli amici africani che devono affrontare problemi ben più gravi di quelli del nord del mondo e vedono in questa immagine la fotografia del sottosviluppo, ma guardandola, l’Africa mi sembra un posto così riposante rispetto alle luminarie di Europa, USA e Giappone.

Alla prossima.
world-at-night.jpg

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