I pagliacci di vodafone business 2

Si è conclusa con una specie di lieto fine la storia iniziata la settimana scorsa.
Come immaginavo la cosa non era molto complicata. E’ bastato chiamare l’assistenza clienti, che ha ipotizzato che la sim fosse danneggiata, ed andare in un punto Vodafone One dove un digital native nel giro di 10 minuti ha disattivato la mia scheda precedente (la micro sim che avevo nell’i-phone) ed attivato una nuova sim.
Quello che avevo chiesto io dall’inizio, senza complicarsi la vita con dual sim o servizi bis. Forse però l’attivazione del servizio bis non è stata proprio casuale, visto che ho scoperto, come sospettavo, che la sim principale era abbinata al contratto business mentre la secondaria era abbinata al contratto personale. Il risultato sono state 123 euro inattesi di traffico dati.
In tutto questo l’agente Vodafone Business con cui ho sottoscritto il contratto è definitivamente sparito (ma io avanzo ancora un torch ed un bold).
Sarei potuto andare direttamenta in un punto Vodafone One? Certo, ma allora cosa ci stanno a fare gli agenti Vodafone Business?
Prendo spunto da qui per non fare di questo post una puntata di “mi manda Biscomarketing”.
Come si legge nel mio profilo io sono diplomato perito agrario ed il mio primo colloquio di lavoro è stato con la Purina per fare l’assistenza tecnica ai clienti. In agricoltura infatti fina dagli anni ’80 del secolo scorso le principali aziende di mangimi e sementi hanno cominciato ad affiancare la rete vendita ad una rete di assitenza tecnica che visitava la clientela. Se non mi sblaglio, ma poi sono finito a lovarora in altri settori, con il tempo hanno eliminato la rete vendita, mantenendo solamente quella di assistenza tecnica, che si occupava anche della raccolta degli ordini.
Che sia stato effettivamente fatto o meno in realtà ha poca importanza. Il punto è che sarebbe assolutamente logico strutturarsi in questo modo in settori dove il prodotto è quasi una perfetta commodity e quindi l’aspetto differenziante diventa il servizio.
L’idea di trasformare gli agenti in consulenti tra azienda e clienti mi frulla in testa fin dai tempi in cui lavoravo in Levoni, dove l’allora direttore vendite mise in piedi dei corsi di formazione per la clientela. Non è proprio la stessa cosa, ma comuqnue la direzione è quella e credo che, a distanza di 16 anni, Levoni continui a farli con successo (in realtà, per la serie non si inventa niente, il dottor Chizzoni si era ispirato alla sua precedente esperienza in Wella, che operava con una rete di clienti-formatori per i suoi corsi di aggiornamento).
Il diffondersi dell’e-commerce, che in Italia nelle vendite BtoC (business to consumer) è in realtà ancora agli albori, sta già mettendo in discussione la professione dell’agente di commercio.
Come sempre a determinarne la sopravvivenza sarà la capacità di portare un valore aggiunto superiore al costo.
Considerando che quasi sicuramente gli agenti di Vodafone Business sono monomandatari, io se fossi in loro comincerei a preoccuparmi.

I pagliacci di Vodafone Mobile

Questo post non ho proprio nessuna voglia di scriverlo, però devo.
I motivi per cui non ne ho voglia sono diversi:
numero A) Mi sembra improprio fare un uso personale del blog (anche se credo ci siano poche cose più personali di un blog) e non lo farò nemmeno con lo stile divertente del precedente.

numero B) Probabilmente aumenterà la fama di presuntuoso che mi perseguita (ma oramai probabilmente mi precede) da anni. Almeno lasciatemi dire che sono ben cosciente di non essere l’unico ad aver affrontato i problemi che racconto qui di seguito.

numero C) Soprattutto il motivo per cui non ho voglia di scrivere questo post è che significa che domani al lavoro dovrò affrontare una rogna in più, che speravo tanto si fosse risolta, anche perchè non credo che sia una cosa molto complicata. Come sempre quando manca la volontà, i disguidi diventano montagne insormontabili.

Ecco la storia.
Quando si è concluso il rapporto di lavoro con la mia precedente azienda, il modo più rapido e sicuro per mantenere la portabilità del numero di cellulare (alquanto indispensabile dal punto di vista professionale) era tramutare il contratto Vodafone Business che aveva l’azienda con un contratto personale intestato a me. Questo perchè la mia attuale azienda utilizzava un altro gestore. Già qui non è che fossi del tutto convinto, ma tant’è …
Arrivato in Viticoltori Bosco mi sono comprato un I-phone (confesso che sapevo che mi prendevo i miei rischi, ancor di più quando mi hanno fatto presente che l’I-phone utilizza micro sim invece di quelle standard, ma tant’è …) ed, insieme alla collega che si occupa dell’amministrazione abbiamo valutato le proposte dei diversi gestori, visto che io arrivavo con Vodafone.
La proposta più vantaggiosa ci è sembrata proprio quella di Vodafone e quindi abbiamo cambiato il gestore per tutte le cinque utenze aziendali.
Devo dire che dal momento in cui abbiamo firmato il contratto sono cominciati i problemi?
Nel contratto Vodafone Business è prevista anche la fornitura dei telefono in comodato gratuito. Io avevo scelto un Samsung, mentre i colleghi dei Blackberry. Il Samsung è arrivato, dei Blackberry 2 su 4, non è arrivato il torch promesso e sono arrivati invece dei telefoni Vodafone (che ho mandato indietro).
Il Samsung l’avevo scelto perchè, ovviamente, l’I-phone non si sincronizza con rubrica, attività e calendario di Outlook.
Tutto questo avveniva la settimana prima di ferragosto, peccato che la mia nuova sim si sia rivelata un inutile pezzo di plastica e non una vera sim. Non chiedetemi dettagli, l’agente Vodafone Business, raggiunto al cellulare dopo numerosi tentativi, mi ha solo detto che ovviamente la sim che era arrivata con il telefono non era attiva, perchè avrei dovuto usare quella che già avevo, a cui veniva semplicemente abbinato un nuovo contratto. Quando gli ho ricordato che avendo un I-phone non potevo spostare la sim sul Samsung anche volendo, mi ha detto di non preoccuparmi che ci avrebbe pensato lui, ovviamente dopo ferragosto.
Arriviamo così al 19 agosto quando finalmente viene fatto il passaggio del contratto e mi arriva una dual sim. Piccolo problema: la sim principale rimane quella dell’I-phone, che però con il contratto Business non può navigare in internet. Non c’è problema mi dice l’ineffabile agente Vodafone Business: basta che lei spenga l’I-phone e tutte le telefonate arrivano sul Samsung. Peccato però che gli sms invece no, e così dopo due giorni riaccendo l’I-phone e mi trovo tutti i messaggi persi.
Secondo piccolo problema (di cui mi rendo conto mentre scrivo): l’ultima bolletta del mio contratto personale registra telefonate fino al 31 agosto e, soprattutto, 123 euro di traffico dati. Visto che da quando mi hanno comunicato che nel contratto personale il traffico dati aveva una tariffa diversa dal voce non ho più navigato con l’I-phone, vuoi vedere che la dual sim significa che la sim principale è collegata al contratto business e l’altra al contratto personale? Altra rogna da sistemare, ma soprattutto devo ricordarmi di revocare l’addebito in conto.
L’ineffabile agente Vodafone mi dice di non preoccuparmi, che mi chiederà al suo responsabile come rendere principale la sim del Samsung. Dopo alcuni giorni di silenzio lo contatto via mail, niente. Allora lo chiamo e lui mi fa “Ma come non l’ha chiamata?” (pagliaccio sì, ma professionista).
Solita rassicurazione e dopo due giorni mi manda un mail con un codice da digitare nel telefono per fare lo switch. (Ovviamente) il codice non funziona, “E’ proprio strano. Comunque non si preoccupi, venerdì sono con il responsabile di zona e passiamo da lei così sistemiamo”.
Quel venerdì alle 19:00, dopo non aver nè visto nè sentito nessuno, IO lo chiamo e lui mi risponde che il responsabile aveva un impegno ed è dovuto tornare su Vicenza, subito dopo pranzo. E’ notorio che mentre i fornitori hanno impegni, i clienti si girano i pollici tutto il giorno e che il cellulare lo portano solo perchè fa figo.
Comunque non devo preoccuparmi perchè il martedì dopo sono nella mia zona tutto il giorno e quindi passano sicuramente.
Devo dire che martedì non è passato nessuno, nessuno ha chiamato per cancellare l’appuntamento (e che comincio a dubitare dell’esistenza del fantomatico responsabile)?
Mercoledì l’ho chiamato, non ho ascoltato nessuna scusa e gli ho solo detto che aveva tempo fino a venerdì per risolvere la questione altrimenti io mi cercavo un’altro gestore ed in più gli davo pubblicamento dei pagliacci sul mio blog (ecco il perchè della presunzione e della necessità di scrivere questo post).
Ovviamente nel frattmepo non sono nemmeno arrivati i telefoni che stiamom ancor aspettando.
Che dire? Che ci saranno centinaia di storie come questa per tutti i gestori sul mercato? Probabile.
Da parte mia posso solo raccomandare di stare molto attenti ai signori di Vodafone Business perchè anche se si presentano in giacca e cravatta, sotto sotto (neanche tanto) possono rivelarsi dei pagliacci e di valutare bene prima di fare un contratto sulla base di tariffe vantaggiose, perchè la volta che perdet un cliente perchè non vi è arrivato un sms, il risparmio ve lo siete più che giocato.
il bello è stavo aspettando di valutare come funzionava Vodafone per proporre il passaggio anche alle altre aziende collegate a Bosco Malera.
Qualcunoi ha un gestore di telefonia mobile da consigliare?