Bisco è tornato ed è qui per rimanere

Si lo so che una delle regole del marketing è non creare nel cliente promesse che poi non si possono mantenere e che prima regola di un blog è quella del frequente aggiornamento. Però la seconda dice anche di scrivere solo quando si ha qualcosa di rilevante da dire e nell’ultimo mese lo sforzo per comprendere il più rapidamente possibile una nuova azienda ed un nuovo settore (complesso) come quello del vino, mi hanno assorbito completamente.

Non che i prossimi mesi li veda molto più leggeri, ma almeno spero che Alice non mi darà più problemi e riuscirò così almeno a postare le citazioni dell’A.M.A.

Ad ogni modo il nuovo lavoro mi fa stare in macchina 2 ore al giorno. Questo significa ascoltare un sacco di radio (1 ora di “Tutto Esaurito” su 105 la mattina ed una di “Caterpillar” su Radio 2 la sera, se non esco troppo tardi).

Ergo ascolto un sacco di pubblicità radiofonica e quindi mi è sorta questa domanda: è ancora possibile fare posizionamento di marca con la pubblicità in radio?

La pubblicità radiofonica è cresciuta moltissimo negli ultimi anni, sia per il buon rapporto costo/contatto, che per la possibilità di raggiungere un target più giovane rispetto alla TV, che per la maggior attenzionalità della pòubblicità sul mezzo (meno affollamento e meno zapping).

Ora, pure impressioni da utente senza aver consultato i dati audiradio, nei pick time della mattina e della sera l’affollamento della radio è notevole e lo zapping tra le 2/3 emittenti preferite la norma.

Soprattutto però lo stile di comunicazione è per tutti lo stesso ed appiattito sul divertimento. Che si parli di macchine, di prodotti finanziari o di quelli contro la caduta dei capelli, tutti cercano di far ridere e lo fanno per ottenere l’attenzione.

Ora è vero che il modello A.I.D.A. comincia con ATTENTION, ma che gli spot che ci sono in giro riescano ad arrivare all’ACTION finale passando attraverso INTEREST e DESIRE mi sembra nella stragrande maggioranza dei casi un miraggio.

Da quando ho iniziato a fare questo lavoro discuto con gli istituti di ricerca perchè faccio i post test almeno un mese dopo la fine delle campagne. il punto è che a me interessa principalmente capire se si è spostato il posizionamento della marca nella direzione voluta, non quante persone ahnno visto la radio o ascoltato la TV (o.k. viceversa) il giorno prima.

Ridere fa bene alle persone, e quindi sono grato a tutte le marche che cercano di divertirmi ogni giorno, ma pensando alla difficoltà che ho nel ricordarmene qualcuna scrivendo questo post forse qualcuno dovrebbe cominciare a chiedersi se ridere fa bene anche al business.

Che ne dite?

One thought on “Bisco è tornato ed è qui per rimanere

  1. Pingback: Quale futuro per la pubblicità? | BISCOMARKETING.it

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>