Si chiama concorrenza e si basa sul valore aggiunto.

Giornata interamente passata in fiera, quindi oggi solo una pillola di Prowein.

Immaginatevi la conversazione in dialetto veneto (la provincia sceglietela voi)
Lui “Hai visto (ad un certo punto della loro storia recente i veneti hanno perso la timidezza reverenziale che li portava a dare del lei anche ai parenti stretti ed usano direttamente il “tu” come fossero emiliani) i prezzi che fa l’azienda X? Così come faccio io a trovare dei clienti?
Io “Ci staranno dentro perché credo che i conti li sappiano fare e difficilmente venderanno in perdita
Lui “Eh sì che ci staranno dentro e poi il vino lo fanno anche buono, perché se costasse poco ma non fosse buono allora …. E invece lo sanno fare bene. Cosa gli costa venderlo a Y centesimi più caro, così ci stiamo dentro tutti.

Si chiama concorrenza e si basa sul valore aggiunto. Benvenuti nel 20° secolo.

Come dite? Che siamo già nel 21°?

PerBacco! Qualcuno dovrebbe proprio avvisarli.