(Purtroppo) Michele Serra era tra gli strateghi, ovvero se Bersani avesse un barlume di intelligenza politica.

Cerco di resistere alla tentazione di dire la mia sui risultati elettorali e ci riesco solo in parte limitandomi a linkare il mio post dello scorso 9 dicembre 2012 (così si spiega anche la prima parte del titolo).

Non c’è molto da aggiungere, lo dico non con l’amara soddisfazione di aver avuto ragione (tanti anni fa ho imparato che saper prevedere le cose rarissimamente permette di cambiarle, bene che vede può servire a prepararsi), ma con il sincero stupore che le stesse valutazioni non siano state fatte da chi di politica si occupa tutti i giorni.

Se me ne sono accorto io qui, nell’angolino in alto a destra (sarà per questo?) dell’Italia, possibile che non se ne siano reso conto i politici e gli spin doctor di professione?

Ha ragione Grillo, hanno perso completamente il contatto con la realtà. In termini di marketing (che ricordo è una scienza sociale) si chiama “miopia di marketing”, ti impedisce di vedere le cose che hai sotto il naso ed è causata principalmente dalla presunzione, che a sua volta spesso genera antipatia. Forse un vizio congenito ricordando l’affettuoso (??) nomignolo de “il Migliore” dato a Togliatti.

Probabilmente la stessa presunzione che ha portato oggi Bersani in conferenza stampa a lanciare ammonizioni e sfide arroganti, nonchè patetiche (alla luce dei fatti), e a fare il figo (finto modesto) prendendosi responsabilità che non si capisce bene da dove nascano.

Se invece avesse l’umiltà di leggere il programma del Movimento 5 Stelle ,magari si accorgerebbe che molti punti sono condivisibili con l’elettorato di un partito che si dichiara progressista (l’hanno già detto il Sindaco PD di Bari e Silvio Berlusconi, uno che di politica se ne intende) e se avesse un barlume di intelligenza politica si direbbe d’accordo con Alfano nel dichiarare la parità e si pronuncerebbe a favore dell’appoggio ad un Governo a guida Grillo.

Così, con un gesto arioso ed elegante, riuscirebbe in un colpo solo a:
- liberarsi della patata bollentissima di tentare di fare un Governo (quasi impossibile uscirne bene).
- diventare uno dei fautori del cambiamento del Paese, investimento inestimabile per le prossime elezioni (che siano tra 6 mesi o tra 5 anni).
- esercitare un’influenza moderatrice ed europeista alle (eventuali) derive giacobine del M5S, diventandone l’accompagnatore ed il garante verso la comunità internazionale (questo si che sarebbe un servizio per l’Italia e per l’Europa).

Se si voterà tra sei mesi, il PD si presenterebbe con la credibilità intatta (o accresciuta), se si voterà tra qualche anno il PD si ripresenterebbe tra quelli che hanno contribuito a rivoltare il Paese.

Certo che questo significherre abolire veramente le province, il finanziamento pubblico ai partiti, dimezzare il numero dei parlamentari ed il loro stipendio, (magari!) abolire i contributi ai gruppi parlamentari e consiliari, privatizzare due canali televisivi, ….. Mi sa tanto che non può succedere.

In coscienza come si può votare ancora la coalizione PDL-Lega?

Per questo post avevo in testa di ricordare come l’ultimo governo PDL-Lega presieduto da Berlusconi sia stato caratterizzato da un’azione politica ed amministrativa basata sull’occupazione partitica, ossia premiando la fedeltà di appartenenza rispetto alla corettezza della competenza, di tutti i possibili ambiti economici, sociali e della pubblica amministrazione e di come questa impostazione data dal vertice del Paese stimoli e legittimi il saccheggio di istituzioni ed azienda da parte di tutti.

Poi però ho fatto un minimo di approfondimento in rete e mi sono accorto che sarebbe stato un inutile arzigogolo perchè la questione è molto più semplice di così.

Leggo sulla voce Silvio Berlusconi di Wikipedia che ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio per un totale di 3.340 giorni, più di chiunque altro nella storia della Repubblica (per chi ama le statistiche segue Andreotti con 2.679, Prodi è 6° con 1.608) e terzo dall’unità d’Italia, dopo Mussolini e Giolitti.

Quindi semplicemente, al di fuori di ideologie, partigianerie e cori da stadio, che la coalizione PDL-Lega non è in grado di afforntare e risolvere i problemi del Paese, per mancanza di volonta o di capacità non importa, è un dato di fatto.

In coscienza, se uno è una persona onesta (non è un giudizio morale, è la consapevolezza che esiste una percentuale di cittadini che traggano vantaggio dal modo di fare politica della coalizione PDL-Lega. Che sò tipo l’onorevole Dell’Utri che indica al ministro della cultura Galan di nominare Marino Massimo De Caro a dirigere la biblioteca Girolamini e poi riceve in regalo alcuni dei volumi rari che erano lì conservati).

Se uno è una persona onesta dicevo, come si può in coscienza votare ancora la coalizione PDL-Lega? Non si tratta di turarsi il naso, si tratta di darsi le martellate sulle … gengive.

Ah, probabilmente ve ne sarete già accorti: il marketing con questo post non c’entra niente. Buon fine settimana.